Sperare di abbattere le esposizioni bancarie sulle sofferenze dei mutui abbattendo la barriera procedurale dei Tribunali e’ come pensare di svuotare il mare con un bicchiere.
Voglio dire che il problema non e’ tanto l’abbattimento dell’ultimo baluardo ai diritti degli inadempienti a risolvere la situazione: la questione e’ che il mercato immobiliare sta subendo una crisi generata soprattutto dai tagli dei finanziamenti perpetrati dagli stessi istituti di credito all’indomani della grande crisi finanziaria generata dallo sgonfiamento dei derivati, continuando ad utilizzare i fondi della BCE per autofinanziarsi anziche’ riavviare l’economia tramite accensione di mutui e crediti alle famiglie e imprese. Eliminare l’iter giudiziario nella procedura di esproprio vuol dire abbattere ulteriormente il prezzo dell’immobile pur di poter soddisfare il proprio credito. In pratica quello che, fino ad oggi, avveniva, in misura ridotta, con la vendita a stralcio. L’estensione di Legge a questa procedura vuol dire immettere sul mercato una quantita’ incontrollata di immobili a prezzo stracciato. Dubito che questo possa aiutare in maniera determinante a superare i problemi delle sofferenze perche’, in ogni modo, ci si dovra’ confrontare con un mercato che dispone di mezzi limitati per l’acquisto. Con l’ulteriore effetto destabilizzante di riduzione dei valori immobiliari sul mercato, gia’ ad oggi a livelli difficilmente sostenibili. Ribaltando ancora una volta gli effetti di una crisi finanziaria sulla parte dei cittadini che si trovano loro malgrado coinvolti.
Giancarlo Fontanone
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